Ho.Re.Ca.: strategie anticrisi

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L’esperienza ci insegna che non tutte le profezie si avverano o, quantomeno, non nei modi e nei tempi che alcuni immaginano.

La storia del settore agroalimentare (come quella di qualsiasi mercato) è zeppa di crisi, contrazioni e cambiamenti climatici che hanno imposto un costante rimescolar di carte in termini di investimenti, diversificazioni e problem solving. Tuttavia, ancora non mangiamo insetti o pillole e la Mucca Pazza non ha definitivamente eliminato la bistecca alla fiorentina dalle nostre tavole.

Dunque, la parola d’ordine è: prudenza.

Al netto degli allarmismi e delle strategie – spesso meschine e ingiustificate – per aumentare i prezzi, il mondo del cibo è sempre in movimento e anche se il pubblico non viene informato quando un’azienda introduce ingredienti diversi nei suoi prodotti, possiamo star certi che non esiste alcun business senza obiettivi di risparmio e ottimizzazione ai quali anche i consumatori, se vogliono, possono “reagire” modificando le loro abitudini o facendo scelte più oculate.

C’è, comunque, già da tempo, una carenza significativa di materie prime (non solo food), mista ad una certa confusione nelle catene di approvvigionamento e chi fa il nostro mestiere – creare concept, ottimizzare format e supportare lo sviluppo commerciale di food brand nel mondo – ha l’obbligo di approfondire le evoluzioni globali per proporre ai propri clienti e partner soluzioni che prevengano determinate criticità.

Nei nostri ultimi progetti abbiamo lavorato molto sul concetto di “menù intelligente”: riteniamo, infatti, che anche le catene debbano trovare un migliore equilibrio tra standardizzazione dell’offerta (ossia garantire la presenza di una certa pietanza, cucinata nello stesso modo, in ogni punto vendita, tutto l’anno) e una certa flessibilità della food chain (che deve plasmarsi sulla stagionalità, sulle evoluzioni del mercato e anche sugli imperativi legati alla sostenibilità).

Forse non tutti i consumatori sono immediatamente disposti a pagare di più un panino o un piatto di pasta, ma, grazie ad una corretta comunicazione, è possibile sensibilizzarli sugli sforzi che il brand compie per assicurare anche un’etica produttiva, non solo stabilità nei sapori e nei prezzi.

Oltre a dare indicazioni sulle migliori strategie per esaltare la qualità di alcune scelte, intervenendo anche sulla selezione dei fornitori, con la nostra branch Miksy sviluppiamo linee di fragranze alimentari che possono sostituire momentaneamente o rimpiazzare definitivamente gli ingredienti che diventano troppo costosi o difficili da reperire, assicurando, così, una food-experience che appaga tanto l’ospite quanto l’imprenditore.

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