Giovedì scorso, si è svolta la premiazione del Foodservice Award Italy nella sportivissima cornice dello stadio San Siro, dove circa 300 invitati hanno potuto quasi accarezzare l’erba illuminata a giorno per l’occasione.
Anche quest’anno DESITA era sponsor dell’evento, e Norman Cescut, era presente anche in qualità di giurato per la categoria “pizza”.
Come è andata?
È stata nuovamente una bella esperienza, questa volta condivisa con professionisti diversi. Un confronto nel confronto, dove abbiamo fatto del nostro meglio per valorizzare le molte candidature. Poter mettere a disposizione un esperienza internazionale di 22 anni, per quanto mi riguarda, è molto gratificante ma ti fa comunque capire che non si finisce mai di imparare. Ed è questo un aspetto del mio lavoro che apprezzo quotidianamente.
Come avete lavorato?
Nella categoria dedicata alla pizza, eravamo tre giudici con professionalità ed esperienze trasversali e complementari. Nulla di meglio per poter valorizzare e valutare i molti brand. Avendoli visitati ed apprezzati tutti, ci è risultato abbastanza semplice allinearsi tra commenti e valutazioni. La scelta finale invece, è stata cosa non immediata. Ritengo comunque che la giuria abbia svolto un ottimo lavoro e ringrazio i colleghi, Roberto Bramati – Presidente Commissione Food e Food Court CNCC Consiglio Nazionale Centri Commerciali; e Alberto Schieppati – Direttore Editoriale BARtù; per il supporto e la professionalità dimostrata.
Quali le cose più significative che sono emerse?
Sicuramente, che non è cosa semplice fare sviluppo di rete senza un’adeguata struttura o supporto esterno. Ormai non si può più improvvisare. Nello specifico del “mondo pizza”, c’è ancora chi si divide tra cottura a legna e cottura elettrica. Il nostro approccio è invece votato al business, dove ovviamente i numeri sono più importanti e dove un progetto vincente, lo dovrebbe essere a prescindere dalle molte variabili. Oggi c’è chi segue la tradizione e chi tenta di fare innovazione, ma la vera nuova experience non è ancora stata creata. Non basta avere il prodotto più buono, l’ultimo modello di forno o il look&feel più moderno ed accattivante. Il consumatore di oggi desidera e necessità di una vera e propria esperienza inclusiva e dedicata, dove la “personalizzazione” delineerà uno dei prossimi trend.
Ci racconti la serata della premiazione?
Una serata meravigliosa, organizzata molto bene dal nostro partner Retail&food. Essere a San Siro in compagnia di amici, colleghi, partner e clienti è stato una cosa unica ma spero ripetibile, perché non capita tutti i giorni di cenare a bordo campo.