Viaggiate spesso per lavoro? Sesso e curiosità vi salveranno

Dopo 19 anni di aerei, treni, navi e macchine a noleggio, a volte ho sognato il teletrasporto. Molte volte! Tanto più che oggi, tra controlli isterici e paura di non essere al sicuro, viaggiare per lavoro non è esattamente il massimo della vita.

Se non avete l’opportunità di cambiare ruolo professionale e starvene davanti a un pc o se, come me, amate ciò che fate e avete deciso che niente e nessuno potrà incidere sulle vostre abitudini e sulle responsabilità, condivido qualche suggerimento per alleggerire il disagio, specie nelle lunghe tratte.

Da viaggiatore a viaggiatore.

Fate sport il giorno prima della partenza, o, se possibile, fate l’amore, che è ancora meglio. Oh, no: non voglio risultare dissacrante e utilitaristico, è un’evidenza scientifica: il sesso favorisce il rilascio di ossitocina, ormone che vi aiuterà a prendere sonno più facilmente, allenerete i muscoli lombari e vertebrali che consentiranno una postura migliore (indispensabile per non morire di mal di schiena), senza contare il rilascio di endorfine, fondamentali per tenere alto l’umore. E, credetemi, vi servirà tutto. (Poi, diciamocelo, per chi è innamorato, salutare il proprio partner così è come prendere una boccata d’aria fresca prima di una lunga apnea).

DESITA-BLOG-viaggi6

Utilizzate i viaggi per imparare a stare da soli. No, non credo sia esclusivamente una questione caratteriale: mi sono dovuto impegnare molto per apprendere l’arte della solitudine. Sopravvivere nello spazio angusto di un mezzo di locomozione, in un letto che non è il tuo, in una stanza d’albergo che ti è estranea, un anno dopo l’altro, non è uno scherzo. Cenare da soli e non poter condividere l’attimo, risulta a volte molto pesante. Avere un ottimo rapporto con sé stessi e imparare a farsi compagnia anche nelle difficoltà, nelle indolenze e nelle fatiche è indispensabile. 

Siete fatalisti? No? Beh: diventatelo. Giusto un pochino. Osservate con curiosità quello che vi capita intorno: chi vi siede accanto (perché c’è questo passeggero e non un altro?), la hostess che sbadiglia e che, come voi, dopo sei ore di volo, si sta annoiando a morte (andate a salutarla?), il libro letto dal tizio una fila davanti (gli chiedete com’è?). Chi di loro potrebbe diventare il vostro futuro migliore amico, partner professionale, piacevole conoscenza? Cosa potrebbe tenervi impegnati per le successive sei ore? Da cosa potreste trarre piacere, informazione, apprendimento?

Sono domande che mi pongo sempre e sempre succede un piccolo miracolo: lo stesso e identico viaggio si trasforma in un viaggio diverso.

.

  • Norman Cescut
  • food&retail, Home
  • No Comments

Related Posts

None found

Leave a Reply

*

IT EN
Simple Follow Buttons

You have successfully subscribed to the newsletter

There was an error while trying to send your request. Please try again.