“Le donne del Sigep” – Intervista a Gabriella De Girolamo

Entriamo ogni giorno in contatto col concetto di food: ci vengono subito in mente appassionati di cibo – i foodies – blogger e siti dedicati, chef che ormai sono delle celebrità, locali e ricette da provare, mentre il termine foodservice è un po’ meno familiare per i non addetti ai lavori.

Si tratta di tutta quella filiera economico-produttiva che riguarda la ristorazione non solo in senso alimentare, ma come contesto più ampio: dalle attrezzature all’HACCP, dai macchinari al marketing, dall’identità del punto vendita al servizio, passando per il temutissimo “food cost”.

Il progetto “women in foodservice” intende raccontare la professione, i percorsi, i pensieri delle imprenditrici, le manager, le PR e le esperte in comunicazione che contribuiscono in modo determinante al successo di questo mercato in continua evoluzione.

Parlare di Sigep vuol dire riferirsi alla più importante manifestazione al mondo dedicata alla gelateria, alla pasticceria, al caffè e al mondo dell’arte bianca, ovvero, pane, pizza e pasta.

Si è conclusa da poco la 37esima edizione e la magia si è confermata: afflusso record di pubblico, centinaia di iniziative, competizioni, premi, un’energia estremamente piacevole e, neanche a dirlo, il passeggio di tutto il mondo: dal semplice goloso all’investitore estero più facoltoso.

Come spesso accade, chi partecipa a queste iniziative si fa poche domande sulla complessità di una simile macchina organizzativa e si concentra sulla fruizione dell’evento, sugli incontri e sulle opportunità di business.

Ma cosa si nasconde dietro il successo di una fiera così importante e significativa per tutti gli operatori del settore?

La risposta è: le donne.

Esatto. Lo staff che rende il Sigep quello che è si compone di sole donne.

Abbiamo voluto intervistare Gabriella De Girolamo, una delle protagoniste, per comprendere meglio il suo ruolo e tentare di carpirle qualche segreto.

DESITA-BLOG-donne del sigep

Gabriella, in cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

Il mio lavoro va dalla pianificazione della struttura della manifestazione al marketing strategico, dall’attività commerciale all’organizzazione di eventi, competizioni e servizi, coordinando un team e interfacciandomi con numerosi uffici e funzioni.

Cosa rende Sigep diversa da altre fiere di settore?

E’ l’unica fiera al mondo dove sono completamente rappresentate le filiere del gelato e del dolciario artigianale: dai concept di locali ai servizi, passando per il core business di tecnologie ed ingredienti. E’ l’appuntamento irrinunciabile per la presentazione dei nuovi prodotti e delle innovazioni tecnologiche. E’ leader indiscussa nel lancio di tendenze, format di locali, eventi e competizioni all’insegna dell’eccellenza mondiale. E’ il fulcro degli incontri di tutti i componenti delle filiere: esercenti, catena distributiva, aziende produttrici, associazioni di categoria e media.

Qual è l’aspetto più interessante della tua attività?

E’ un’attività molto varia. Ogni edizione non è mai uguale all’altra. Chi si ferma è perduto. Bisogna sempre innovare. C’è libero spazio per la fantasia. La cosa che più mi gratifica è vedere come da un’idea si passi poi alla realizzazione, con un action plan, un budget, una way out e, finalmente, all’evento stesso. 

Se avessi la bacchetta magica cosa cambieresti in questo ambiente?

Le aziende italiane sono di eccellenza. Sarebbe bellissimo che fossero più valorizzate sia qui da noi che all’estero. Inoltre, il sogno è che il gelato artigianale di tradizione italiana sia conosciuto in tutto il mondo, come la pasta ed il caffè espresso. 

Com’è lavorare in un team di donne in un mondo prettamente maschile?

Il team stretto commerciale di Sigep, in effetti, è composto da 8 donne ed anche il nostro direttore lo è. Io mi trovo bene. Vorrei sfatare il mito delle donne troppo umorali. Trovo, invece, che siano ottime commerciali, molto portate al raggiungimento di un compromesso e poi, si sa: le donne sono multitasking ed in questo lavoro è BA-SI-LA-RE. L’ambiente è piuttosto maschile ma, a dir la verità, meno di altri in cui ho lavorato. Ci sono tante imprenditrici e manager di alto livello.

Hai un sogno nel cassetto per il prossimo Sigep?

Sì, certo, ma è un segreto.

Hai mai pensato di passare dall’altra parte e aprire una tua gelateria?

Gabriella si ferma e sorride – Tutti lo pensiamo un giorno sì e uno no! Tutti sogniamo di andare in un bel posto tropicale ad aprire una gelateria. Ammiro molto chi lo fa. Chissà…

Cosa ti senti di consigliare a una professionista che volesse intraprendere un percorso simile al tuo o, comunque, in questo settore?

Consiglio di laurearsi bene e presto, di sapere almeno l’inglese, di andare all’estero sia durante il corso di studi che dopo e, molto importante, di fare un’esperienza nell’ambito commerciale visto che all’inizio della carriera non si può fare tanto gli schizzinosi. Meglio se nella vendita di servizi e nell’organizzazione di eventi. Il “vendere” è una capacità che va esercitata. C’è chi è più portato, ovvio, ma si può imparare, anche in settori molto diversi da quello delle fiere.

Qualcosa che ti piacerebbe aggiungere a questa nostra chiacchierata?

Un grazie per tutto quello che ho ricevuto dal mio lavoro ed un grazie a chi crede in me.

 

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