IMU: prepararsi per tempo

Rideterminazione delle rendite catastali ai fini dell’abbattimento dell’IMU

Sempre di più le imprese con le quali collaboriamo nel momento della formulazione o valutazione dei loro piani ci pongono “problemi da risolvere” per finalizzare al meglio i loro investimenti al business e meno a altre voci di zavorra.

Problema:

I valori delle rendite, per troppo tempo, sono stati visti come valori statici ed incontrovertibili, che avevano la loro genesi nell’accatastamento iniziali dell’immobile, per poi non subire più nessun mutamento. Le rendite catastali degli immobili costituiscono la base imponibile dell’IMU; tale imposta, negli ultimi anni, è divenuta una vera e propria patrimoniale che di fatto grava pesantemente sui conti economici delle aziende, essendo, inoltre, un costo aziendale solo parzialmente deducibile dal reddito imponibile.

Soluzione:

Dal 2012 la normativa ha cambiato orientamento, assumendo il concetto di usura e vetustà dell’immobile e aprendo, di fatto, le porte alla rideterminazione della rendita. Oggi è possibile la rivisitazione delle rendite catastali degli immobili delle categorie speciali, al fine di renderle più attuali: è stato sancito il principio secondo cui gli immobili appartenente alle categorie speciali – “D1 ed “E2 – in quanto tali, hanno una valutazione di stima specifica ed esclusiva che non può avere comparazioni di nessuna natura e specie.

1 Categoria D: opifici, alberghi, teatri e cinema, case di cura, di riposo, ospedali, banche e assicurazioni, fabbricati per esercizi sportivi (anche campi da golf e maneggi), attività commerciali (anche serre), produzione agricola, discoteche, parchi giochi, parcheggi (silos).

2 Categoria E: stazioni di servizio per trasporto terrestre, marittimo e aereo, aree di sosta caravan, depositi rottami.

Obiettivo:

Rimodulare in diminuzione il valore delle rendite catastali degli immobili in maniera coerente alle normative attuali, ottenendo conseguentemente un risparmio ai fini IMU, accrescendo i flussi di cassa netti e il valore degli asset immobiliari:

– per ogni 10 mila euro di risparmio IMU, i flussi di cassa netti per dividendi aumentano di 9.520 euro;

– a parità di Tasso di Rendimento Atteso (5,5%), per ogni 10 mila euro di risparmio IMU, il valore commerciale dell’asset immobiliare cresce di circa 181 mila euro.

Pur essendo l’impianto normativo abbastanza recente, l’attività ha già avuto una crescita estremamente importante e le aziende che si sono attivate si contano nell’arco di alcune centinaia. Tra le più significative possiamo annoverare molte insegne della Distribuzione e GDO, delle catene di ristorazione, delle industrie alimentari, degli alberghi.

Riferimenti normativi:

Circolari dell’Agenzia delle Entrate e Regolamenti Attuativi dell’Agenzia del Territorio, susseguitesi dal 2012 in poi. Legge Stabilità 2016.

In collaborazione con RainMaker, Lugano. Per info

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