Gli iraniani amano la qualità: ecco perché Parnia Amani porta loro l’Italia

Entriamo ogni giorno in contatto col concetto di food: ci vengono subito in mente appassionati di cibo – i foodies – blogger e siti dedicati, chef che ormai sono delle celebrità, locali e ricette da provare, mentre il termine foodservice è un po’ meno familiare per i non addetti ai lavori.

Si tratta di quella filiera economico-produttiva che riguarda la ristorazione non solo in senso alimentare, ma come contesto più ampio: dalle attrezzature alle normative, dai macchinari al marketing, dalla brand identity al servizio, dalle strategie di delivery ai processi di internazionalizzazione.

Il progetto “women in foodservice” intende raccontare la professione, i percorsi, i pensieri delle imprenditrici, le manager, le PR e le esperte in comunicazione che contribuiscono in modo determinante al successo di questo mercato in continua evoluzione.

I-Pars, partner di DESITA, è una società di consulenza con sede a Teheran che mette in relazione economica e culturale Iran e Italia attraverso servizi di business scouting, business development e supporto tecnico.

Il suo direttore generale è Parnia Amani, che abbiamo intervistato.

Chi è Parnia Amani e di cosa si occupa oggi esattamente?

Sono una donna di 29 anni, laureata in Farmacia a Bologna, cresciuta in Italia e nata a Teheran. Ho deciso di stravolgere i miei piani tornando nella mia terra di origine e iniziando un lavoro in un settore completamente nuovo e diverso ovvero quello dell’imprenditoria e della consulenza aziendale.

Sostengo le aziende italiane e le connetto con le migliori realtà persiane per sviluppare relazioni culturali e commerciali tra i due Paesi che amo.

Se ti diciamo “Italia” a cosa pensi?

Alla buona cucina e l’amore per il cibo.

E se diciamo “Iran”?

L’antica Persia, la culla della civiltà. Lavoro per portare qui tutto quello che di bello ho trovato in Italia: il gusto italiano è apprezzato e molto seguito.

Il segmento food e foodservice continua ad essere trainante nell’economia del Medio Oriente. Che tipo di consumatori sono gli iraniani oggi? Quali sono i loro desideri?

Gli iraniani amano molto stuzzicare e mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte, prendono il cibo in maniera molto seria: sono consumatori attenti alla qualità. Allo stesso tempo sono grandi padroni di casa, sempre pronti ad accogliere e servire l’ospite. Penso che siano alla costante ricerca di novità e certamente amano distinguersi, meglio se utilizzando prodotti italiani di prima qualità e soprattutto originali.

Quali sono gli aspetti più interessanti della tua professione? E quelli che apprezzi meno?

Ogni giorno imparo qualcosa di diverso e non mi annoio mai: essendo un’iraniana non potrei fare diversamente, anche io sono alla costante ricerca di novità. L’unico aspetto negativo, se si può definire tale, è che essendo l’Iran un Paese in grande sviluppo ed avendo festività diverse da quelle italiane non c’è mai un attimo di tregua. E mi manca molto la cucina …

In base alla tua esperienza, quali caratteristiche deve possedere un brand per affermarsi in Iran?

I marchi italiani partono in grande vantaggio rispetto ai prodotti europei in genere. Il mercato iraniano oggi guarda molto di più alla qualità rispetto al passato ma sempre e comunque con un occhio al prezzo!

La più grande soddisfazione professionale che ricordi e perché?

Essere rispettata e apprezzata per il lavoro che sto facendo qui in Iran, anche da figure professionali e istituzionali di alto livello che, ad una prima impressione, potrebbero sembrare molto lontane dal nostro mondo è motivo di grande soddisfazione. Nella quotidianità, sapere che sto lavorando per entrambi i miei due Paesi (Iran e Italia) cercando di portare il meglio di uno nell’altro e ai quali sono legata per motivi diversi, mi dà una grande forza ed energia: non c’è quindi un’unica soddisfazione ma un insieme di tanti piccoli successi.

Se potessi lanciare un messaggio alle donne che cercano una loro strada imprenditoriale cosa diresti?

Provateci e non arrendetevi poiché la soddisfazione supera la fatica, a lungo termine.

Hai un sogno nel cassetto?

Se fino a quando studiavo in Italia il mio sogno era quello di diventare una brava farmacista oggi spero di riuscire nel progetto aziendale che sto portando avanti con giovani e dinamici professionisti qui in Iran e, a livello personale, mi piacerebbe riuscire a costruire un’oasi per i tanti gatti e cani di strada che vedo ogni giorno a Teheran. Per fortuna, nel frattempo, noto con piacere che giorno dopo giorno aumenta la sensibilità verso questi animali abbandonati…

  • DESITA.IT
  • Home, Women in Foodservice
  • No Comments

Related Posts

None found

Leave a Reply

*

IT EN
Simple Follow Buttons

You have successfully subscribed to the newsletter

There was an error while trying to send your request. Please try again.